Il nostro viaggio verso la metaforica vetta di Montalcino è iniziato di recente, nel 2015, quando Casisano, una splendida tenuta su 53 ondeggianti ettari nel sud-est di Montalcino, è entrata a far parte della nostra famiglia, coronando un visionario progetto vitivinicolo.

Storia

I grandi vini si fanno attendere. Lo stesso si potrebbe dire di una grande vigna.

Dal primo passo che abbiamo compiuto fuori dal Veneto nel 1997, abbiamo visto questa meta toscana come quella che avremmo sempre voluto raggiungere, tra i migliori vigneti di Montalcino a produrre vini di altissimo livello.

Il destino ci ha lasciato a mani vuote per quasi vent'anni, fino al 2015, quando ci siamo inerpicati su una strada sterrata incorniciata da boschi di querce, che si apre d'improvviso su una vista panoramica di colline ricoperte di viti, boschi e uliveti.

I grandi vini si fanno attendere. Lo stesso si potrebbe dire di una grande vigna.

Dal primo passo che abbiamo compiuto fuori dal Veneto nel 1997, abbiamo visto questa meta toscana come quella che avremmo sempre voluto raggiungere, tra i migliori vigneti di Montalcino a produrre vini di altissimo livello.

Il destino ci ha lasciato a mani vuote per quasi vent'anni, fino al 2015, quando ci siamo inerpicati su una strada sterrata incorniciata da boschi di querce, che si apre d'improvviso su una vista panoramica di colline ricoperte di viti, boschi e uliveti.

Vigneti

Casisano è una terrazza naturale ricca di biodiversità, a 480 metri di altitudine, che domina il quadrante sud-orientale della denominazione di Montalcino.

Gli amanti del Brunello più informati intuiranno immediatamente la posizione in cui si trova: di fronte a Sant'Angelo in Colle e all'Abbazia di Sant'Antimo, in direzione del Monte Amiata, un vulcano spento e luogo sacro per gli antichi Etruschi.

Il terreno è un mosaico di galestro, rocce arenarie, marna e tufo di origine vulcanica. Il clima beneficia delle brezze mediterranee, e rimanendo ben ventilato e asciutto con escursioni diurne ottimali: condizione ideale per mantenere in salute le uve.

Il terreno magro fa sì che le uve sviluppino una struttura e un'acidità evidenti, soprattutto nei vigneti cru più vecchi.

Nove dei ventidue ettari, tutti coltivati ​​a Sangiovese Grosso, sono iscritti all'Albo del Brunello di Montalcino. Sette ettari sono destinati alla produzione del Rosso di Montalcino e i restanti sei a Sant'Antimo.

I vigneti sono divisi in dieci parcelle distinte, partendo dal più vecchio vigneto Colombaiolo dedicato al nostro Brunello di Montalcino Riserva.

Ogni parcella si distingue nell'aspetto e la diversa composizione del suolo: 14 ettari sono allevati a cordone speronato con una densità che oscilla tra i quattro e i cinque mila ceppi per ettaro, 8 ettari sono stati re-impiantati a guyot, sempre con alta densità di impianto ( 5.500 ceppi per ettaro ).

I vigneti sono divisi in dieci parcelle distinte, partendo dal più vecchio vigneto di Colombaiolo dedicato al nostro Brunello di Montalcino Riserva.

Ogni parcella si distingue nell'aspetto e la diversa composizione del suolo: 14 ettari sono allevati a cordone speronato con una densità che oscilla tra i quattro e i cinque mila ceppi per ettaro, 8 ettari sono stati re-impiantati a guyot, sempre con alta densità di impianto (5.500 ceppi per ettaro).