Montalcino e il grande ciclismo hanno una storia in comune. Una storia di tappe leggendarie. La prima volta del “Giro d’Italia” fu nel 1987, e fu una grande emozione: il 25 maggio a tagliare il traguardo della tappa n. 4 Camaiore-Montalcino tra le ali della folla esultante in una Montalcino vestita di rosa per l’edizione n. 70 della Corsa, fu una leggenda del ciclismo, il campione del mondo Moreno Argentin. La seconda volta, il 15 maggio del 2010, l’arrivo della tappa n. 7 del Giro Carrara-Montalcino dedicata a Gino Bartali a 10 anni dalla scomparsa, è rimasto negli annali, dopo 215 km con gli ultimi 20 tra la polvere, la fatica e sotto la pioggia degli sterrati delle strade bianche che si snodano tra i vigneti di Brunello, sulle orme delle grandi imprese degli eroi del ciclismo di un tempo.

L’arrivo è ancora nel centro storico di Montalcino, questa volta con l’ultimo km su pavé: a tagliare il traguardo, un altro campione del mondo, Cadel Evans, reso quasi irriconoscibile dall’acqua e dal fango. Pochi giorni prima, i figli di Coppi e Bartali, Fausto e Andrea, si erano scambiati simbolicamente la borraccia lungo il tracciato della tappa. La terza volta “promette spettacolo”, non solo per il ritorno della carovana rosa, ma perché ancora una volta protagonista della tappa n. 11 del Giro d’Italia 2021 sarà la bellezza mozzafiato delle strade bianche: la “Brunello di Montalcino Wine Stage”, il 19 maggio da Perugia a Montalcino, si correrà per 163 km di cui 70 tra i filari e con 35 nel finale su sterrato. Un crescendo di emozioni, che si rinnova anche con “Eroica Montalcino”, la corsa nata dal successo di “Eroica” e che rievoca il ciclismo di un tempo, su strade sterrate e con bici d’epoca (30 maggio 2021), e la “Strade Bianche”, una delle gare più spettacolari e suggestive dell’intero circuito mondiale, battezzata la “Classica del Nord più a Sud d’Europa” (senza dimenticare la “Granfondo del Brunello e della Val d’Orcia”, classicissima italiana di mountain bike nata più di 30 anni fa, il 10 ottobre 2021).